Portovenere
Portovenere e i suoi tesori architettonici sono i protagonisti della prima mattinata sulle rive del golfo dei Poeti. Indispensabile una ricca colazione, magari con qualche dolcetto tipico ligure, come per esempio i canestrelli, per godersi al meglio una delle più belle passeggiate della riviera di Levante.
Non si può non rimanere incantati costeggiandone la palazzata, un susseguirsi di facciate pastello rivolte al mare, una lunga muraglia variopinta che pare mutare e svelare lentamente nuovi dettagli lungo il percorso che porta alla spianata rocciosa dominata dalla chiesa di San Pietro, costruita nel 1277 proprio all’estremità del promontorio, in stile gotico genovese, che propone, tra le sue oscure navate, un’atmosfera particolarmente suggestiva. Da vedere anche la grotta dell’Arpaya, alla quale si accede tramite una ripida scalinata che scende tra le rocce, detta anche di Byron in memoria dell’impresa che vide protagonista il poeta, che da qui giunse a nuoto fino a Lerici.
Sempre una scalinata sale invece al sagrato dell’antica chiesa di San Lorenzo, risalente al XII secolo e in posizione dominante sull’abitato (a sinistra), all’interno della quale è custodito, in una cappella, il presunto quadro miracoloso della Vergine Maria, denominata la Madonna Bianca per il chiarore della sua pelle. Ancora più in alto, a chiudere il tracciato delle mura di Portovenere, c’è il castello dei Doria, edificato tra il XV e il XVI secolo, situato in posizione dominante sul nucleo fortificato del borgo e lo stretto braccio di mare che lo separa dalla vicina e boscosa isola di Palmaria, la più grande delle tre isole dell’arcipelago che comprende anche quelle del Tino e del Tinetto.
Pranzo con degustazione di focacce. Un trancio alle cipolle, uno alle patate e per finire quella al formaggio, accompagnate con un buon Vermentino delle terre spezzine.