Gran Canaria
Gran Canaria è quel crocevia, quel luogo di passaggio per gente che viene da paesi completamente diversi. La strana mescolanza di aromi, colori e culture che appartenevano ai vecchi viaggiatori. L’ultimo porto europeo. L’ultima boccata d’aria prima d’intraprendere la lunga avventura transoceanica.
Nessuno poteva aspettarsi una mescolanza del genere in questa zona della terra. Da oltre cinque secoli i viaggiatori ripetono sempre la stessa cosa: “Questo non dovrebbe essere qui”. Tuttavia è proprio qui, perché le frontiere hanno regole proprie.
Così nel tempo mezzo mondo ha lasciato il segno a Gran Canaria. Nei piccoli paesi dalle stradine strette, nei villaggi dispersi, nelle ville signorili e nei porti di passaggio per le navi a vapore.
Questo non dovrebbe essere qui. Non è logico trovare un’enorme chiesa neogotica in mezzo ad un mare di bananeti. Non è logico imbattersi nei resti di una città preispanica a due passi dal mercato, e neppure incontrare un ammiraglio genovese che passeggia dietro l’angolo.
Non dovresti trovare un gigantesco granaio aborigeno . E non è neppure logico camminare in un quartiere coloniale nato nel secolo XV, nascosto in una rumorosa e vivace città portuale, in un’isola che non dovrebbe avere le impronte di popoli, colori, sapori, musiche, stili artistici ed architettonici e volti così diversi. Tuttavia li ha.
Ma prima ancora che s’incontrassero culture diverse, a Gran Canaria già si stava formando la vecchia cultura aborigena. Attualmente conserviamo un ricco patrimonio di quella cultura, un piccolo tesoro archeologico, un segno tangibile della vita dei primi abitanti dell’isola.
In diversi punti dell’Isola si trovano interessanti siti archeologici, alcuni spettacolari, dove si conserva il patrimonio delle comunità preispaniche. Chi vuole scoprire questo mondo antico può visitare una lunga lista di luoghi, in cima alla quale mettiamo il Museo Canario, nel capoluogo ed il Museo e Parco Archeologico della Cueva Pintada (Grotta Dipinta), a Gáldar. Il Museo della Cueva Pintada, aperto al pubblico dopo oltre 20 anni di scavi, ti farà scoprire i resti dell’antica comunità di Agáldar.
Il Patrimonio dell’isola non si limita al periodo precedente alla Conquista Spagnola. Ogni paesino e villaggio tramanda di generazione in generazione i tratti distintivi della cultura canaria. Un passato che comprende 5 secoli di storia europea, che ha testimoniato i viaggi di Cristoforo Colombo e l’espansione della Spagna nel continente americano. Si respira ancora l’aria di quel tempo nelle strette vie di Vegueta, il quartiere originario del capoluogo Las Palmas, nato nel XV secolo, dove sorge la Cattedrale in pietra. La stessa atmosfera si vive negli eremi dei paesini di montagna e in tutte le chiese distribuite sul territorio dell’isola. In tutti questi luoghi vedrai una grande varietà di stili architettonici, gli stessi che caratterizzarono l’Europa e che a volte danno vita a sincretismi molto particolari.